Riflessione critica sull'opposizione, nell'ambito della storiografia odierna, tra «tradizionalisti» e «pluralisti» in merito alle definizione di crociata. I primi, optando per una definizione strettamente legata al luogo geografico di destinazione e sottolineando (con C. Erdmann e H.E. Mayer) la continuità ideologica tra guerra giusta, guerra santa e crociata, fanno rientrare nell'ambito di quest'ultima soltanto le spedizioni militari indette dal papa contro i musulmani per la liberazione della Terra santa e dei cristiani d'Oriente. I secondi, optando per una definizione più ampia e libera da limiti geografici e cronologici e condividendo la distinzione operata soprattutto da J. Riley-Smith e C. Morris tra i concetti di guerra santa e di crociata (a causa dell'introduzione, in relazione a quest'ultima, delle indulgenze e del carattere penitenziale), applicano il termine di crociata a tutte le guerre indette dal papa contro i nemici della Chiesa (musulmani, pagani, eretici, scismatici, avversari politici del papato). Dopo un attento esame delle molteplici componenti dell'idea di crociata, delle definizioni e degli studi, l'A. propone una ridefinizione di essa sulla base di due concetti imprescindibili: la crociata è una guerra santa, proveniente dall'evoluzione delle guerre via via sacralizzate dalla Chiesa; c'è tuttavia, con essa, un mutamento ideologico del concetto di guerra santa, dovuto al fatto che la crociata viene caricata di componenti penitenziali ed espiatorie tipiche dal pellegrinaggio verso i luoghi santi (elemento fondamentale per la spiritualità cristiana del tempo), per cui la liberazione armata del Santo Sepolcro è anche atto di penitenza volto a ottenere indulgenza. (www.mirabileweb.it)
Pour une redéfinition de la croisade
Type:
Bibliography:
It belongs to:
Cahiers de civilisation médiévale
Number:
47
Publisher:
CESCM
Place of publication:
Poitiers
Year:
2004
Pages:
329-49
Abstract: