La chiesa parrocchiale della cittadina di Štítnik, oggi in Slovacchia, ma anticamente compresa nel distretto di Gömör del Regno di Ungheria, ricco di giacimenti di ferro che fecero la fortuna dei signori della famiglia Csetneki, conserva un importante ciclo di affreschi gotici dipinto a più riprese tra XIV e XV secolo. Alla seconda fase della campagna di decorazione, sul declinare del Trecento e all'inizio del Quattrocento, sembra appartenere anche l'immagine del Volto Santo, collocata, insieme a quella di santa Barbara protrettrice dei minatori, al culmine di un ciclo della Passione di Cristo. L'immagine in questione è opera probabilmente di una bottega boema operante nell'area; è confrontabile da vicino con il quasi coevo affresco del Volto Santo nella chiesa di S. Francesco a Poniky (Slovacchia). Pur distanziandosi in modo evidente dal prototipo lucchese, l'opera è una preziosa testimonianza della fortuna avuta dal Volto Santo intorno all'anno 1400 nei territori centro-orientali dell'Impero.