L'A. concentra la propria analisi sulle insegne che i pellegrini appuntavano o cucivano sui loro abiti, sulla bisaccia o sul cappello, tese ad indicare i rispettivi luoghi santi visitati e infine dotate di poteri apotropaici e miracolosi grazie al presunto contatto con le vere reliquie. Oltre alle stoffe cucite e alle insegne, semplici rilievi di metallo, si appendevano alle vesti anche le ampullae, piccole fiasche contenenti olio o acqua santa. Altro prodotto tipico del pellegrinaggio romeo alle tombe dei martiri erano i brandea, piccoli panni posti a contatto con le reliquie, gli scapolari, strisce di panno che si portavano pendenti sul petto, e le «pazienze», quadrati di stoffa benedetta. Viene illustrata dall'A. la ricca varietà di soggetti impressi nei signa romei e le loro valenze iconografiche. Tra i centri italiani che più contribuirono alla produzione di insegne si ricordano ovviamente Roma che vantava soggetti variegati, Lucca con il Volto Santo e Loreto con le immagini della Madonna. (www.mirabileweb.it)
«Signa super vestes»
Tipologia:
Livello Bibliografico:
Fa parte di:
Romei e giubilei. Il pellegrinaggio medievale a San Pietro (350-1350)
Curatore:
D'Onofrio, Mario
Editore:
Electa
Luogo di Edizione:
Milano
Anno:
1999
Pagine:
151-6
Note:
Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 1999-2000
Abstract: