Nel 1649 un cittadino di Bressanone, Anton Däschler, fece erigere un altare dedicato alla santa martire Kümmernis e lo dotò una tela (104 x 80 cm) nella quale era dipinta al centro l’immagine della santa affiancata da san Cirillo, in abiti vescovili, e da sant’Antonio Abate, secondo un programma iconografico quasi sovrapponibile a quello dell’affresco del Volto Santo. In calce all’immagine correva un’iscrizione che ricordava il committente dell’altare: “Der Allerheiligsten Dreifaltigkeit Gott Vatter, Sohn und heiligen Geist, dann der Seligsten Junckfrauen Maria, auch dem heiligen Bischof Cyrillo. Als dieses wirdigen Gotteshauses Pattron, der heiligen Junckfrauen Kumernus und dem heiligen Antonio zu Ehren aussanderwahrer Devotion hai Antoni Däschler der Jünger Burger Sohn zu Brixen dises Altarl auf aig Kosten mach losen und allherr verehrt. 1649". L’opera rimase in situ fino agli anni Venti del Novecento, quando fu trasferita nel Museo Diocesano di Bressanone. Nel 1961 fu prestata alla chiesa di Santa Croce a San Lorenzo in Val Pusteria e fece ritorno al museo nel 1985; nel 1993, in seguito alla conclusione dei lavori di restauro della chiesa di Tiles, la tela fu ricollocata nella sua sede originaria, ma oggi risulta dispersa e dell’altare non resta che la carpenteria lignea seicentesca. Non è chiaro se al momento della dedicazione dell’altare il riquadro con il Volto Santo fosse già stato ricoperto dall’intonaco, ma la summenzionata affinità iconografica tra le due opere sembra quanto meno suggerire la persistenza locale del culto per il crocifisso tunicato, sia nella più antica interpretazione in chiave maschile derivata dal simulacro lucchese, sia in quella femminile.